Curarsi con i libri: rimedi letterari per ogni malanno di Ella Berthoud e Susan Elderkin
Sono ricette per l'anima e il corpo di un libro di medicina molto speciale, mai utile come in questo momento, che invita ad amare la letteratura con la convinzione di poter curare con efficacia ogni nostro acciacco leggendo il romanzo giusto al momento giusto. Questo insolito breviario ci presenta i malanni in ordine alfabetico: inizia con ABBANDONO, curabile con Canto della pianura di Kent Haruf, e termina con XENOFOBIA per la quale si suggeriscono tra gli altri Gridalo forte di James Baldwin e Vedi alla voce: amore di David Grossman, passando per GAMBA ROTTA (Arsura di Nikki Gemmell), LAVORARE, MANCANZA DI VOGLIA DI (La chiave a stella di Primo Levi), OMOFOBIA (Maurice di E:M: Forster, il primo romanzo omosessuale dei tempi moderni), STRESS (L'uomo che piantava gli alberi di Jean Giono), TIMIDEZZA (Il dolce frutto di Elaine Dundy) e infinite altre voci che invitano a rifocillarsi alla fonte della migliore letteratura.
Un esempio di cura: LUNEDI' MATTINA, MALESSERE DEL
Se pensare al lunedì mattina vi fa sentire condannati, se quando vi svegliate avete il peso di una montagna che preme sul petto, tiratevi su con la prima pagina... de "La signora Dalloway". Con questo capolavoro, infatti, Virginia Woolf inventò un nuovo modo di scrivere per catturare i pensieri in continuo mutamento e la vitalità che scorre nelle vene di una donna mentre vive, momento per momento, una giornata di giugno nella Londra che ama, dopo la fine della guerra. Si tratta, in realtà, non di un lunedì ma di un mercoledì, e la signora Dalloway sta organizzando una festa per la sera. Decide di andare lei stessa a comprare i fiori. Fate attenzione, scansafatiche del lunedì. Anche voi potreste assumervi la responsabilità di fare qualcosa - qualcosa di piacevole, qualcosa di sensuale - che normalmente lascereste a qualcun altro. Questo pensiero vi aiuterà a scendere dal letto. Mentre finite la colazione, godetevi l'esuberanza della signora Dalloway e i suoi pensieri cristallini e seguite la lunga e tortuosa riflessione che segue, curvandosi nel tempo, raccogliendo suoni e rumori: "Perché così le era sempre sembrato quando, facendo cigolare i cardini, come adesso, aveva spalancato la porta-finestra per lanciarsi all'aria aperta, a Bourton". Che frase! Non udite anche voi quel cigolio, non sentite le porte che cedono alla vostra spinta, non gustate quell'aria fresca e pulita?....