Stemmari pistoiesi del XVIII secolo
Tra i tesori della biblioteca si evidenziano due preziosi stemmari manoscritti relativi a famiglie pistoiesi, risalenti alla fine del XVIII secolo, che saranno presto oggetto di restauro all'interno del progetto "Le radici e le ali" presentato dalla rete REDOP e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Stemmario delle “Famiglie ammesse al patriziato della città di Pistoia descritte nel
presente registro … a forma della legge … del 1750”, sec. XVIII.
Coll. Sala manoscritti. Volume di 330 c. + 11 inserti, contenente 70 stemmi a colori e
profili genealogici di famiglie pistoiesi.
Stemmario delle “Famiglie ammesse alla nobiltà della città di Pistoia … a forma
della legge … del 1750”, sec. XVIII.
Coll. Sala manoscritti. Si tratta di un volume di 205 c. + 5 inserti, contenente 36 stemmi
a colori e profili genealogici di famiglie pistoiesi.
Nel 1929, due anni dopo la costituzione della Provincia di Pistoia, si decise di realizzare una mostra, con una sezione legata alle scuole. Questo fondo, oggi denominato “La scuola in mostra”, fu consegnato alla Biblioteca Forteguerriana nello stesso anno ed è costituito da 363 pezzi, tra cui diari e quaderni che contengono aneddoti, tradizioni, descrizioni dei paesaggi della zona, affiancati da immagini e disegni, provenienti dalle scuole elementari di tutta la Provincia. Questo materiale è una documentazione importantissima per testimoniare come fosse la vita alla fine degli anni Venti del Novecento e per questo motivo abbiamo deciso di focalizzarci su due quaderni realizzati nel comune in cui viviamo, ovvero Quarrata. Entrambi trattano feste locali, credenze popolari e si citano alcune delle tradizioni folcloristiche della zona.
Ci raccontano, ad esempio, che nella sera della Vigilia di San Giovanni si metteva fuori un recipiente di acqua ricoperto di petali di fiori. La mattina successiva la si usava per lavarsi il viso, credendola benedetta.
Si era anche convinti che la gallina che cantava a gallo o il cane che abbaiava a lupo fossero segno di sfortuna e disgrazia e che per avere fiori e frutti più rigogliosi si dovessero legare gli steli e gli alberi.
Grazie allo studio e all’analisi di queste documentazioni è possibile rintracciare consuetudini e costumi che ad oggi sono andati perduti e comprendere lo stile di vita delle località della nostra Provincia all’inizio del secolo scorso.
In 1929, two years after the establishment of the Province of Pistoia, an exhibition with a section linked to schools was held. This section, now called "La scuola in mostra", was donated to the Forteguerriana Library in the same year and consists of 363 pieces, including diaries and notebooks that contain anecdotes, traditions, descriptions of the landscapes of the area, accompanied by images and drawings, from primary schools throughout the Province. This material is a very important source to testify how life was at the end of the twenties of the 20th century and for this reason we decided to focus on two notebooks made in the town in which we live, that is Quarrata. Both deal with local festivals, popular beliefs and mention some of the folkloristic traditions of the area.
For example, they tell us that on the evening of Saint John’s Eve a container of water covered with flower petals was placed outside the window. The next morning it was used to wash the face, believing it was blessed.
They were also convinced that the hen that sang as a rooster or the dog that barked as a wolf were a sign of bad luck and misfortune and that stems and trees had to be tied in order to have more luxuriant flowers and fruits.
Thanks to the study and analysis of these documents it is possible to trace habits and customs that have been lost to this day and understand the lifestyle of the localities of our Province at the beginning of the last century.
Testo a cura delle studentesse del Liceo linguistico “Filippo Pacini” di Pistoia, che collaborano con la Biblioteca Forteguerriana nell’ambito di un progetto PCTO.