La Forteguerriana racconta Pistoia: conversazioni con visita

 

La biblioteca è fatta più di persone che non di mattoni e di libri; la conoscenza non viene tanto dai "manufatti" (i libri, le opere d'arte, gli strumenti tecnologici), quanto dalla conversazione che ne scaturisce (che può semplicemente essere una conversazione tra sè e sè, oppure una conversazione tra individui, o una conferenza pubblica €¦) e dal significato che noi costruiamo a partire da quella conversazione. Questo in estrema sintesi è il pensiero di David Lankes, un bibliotecario americano che piace molto alla Forteguerriana.
Questi enunciati, apparentemente provocatori, non escludono l'idea tradizionale di biblioteca e non intendono cancellare 4000 anni di storia, ma spostano il centro d'interesse dalle collezioni alla comunità , dagli edifici all'impegno civile dei suoi membri. Il bibliotecario-facilitatore ha il compito di mettere in comunicazione persone che hanno passioni, conoscenze, esperienze con la loro comunità , ha il compito di chiedere loro: cosa ti appassiona? come puoi condividere con gli altri membri della comunità  quello che sai?
E' quello che abbiamo fatto con gli intellettuali cittadini, chiedendo loro di restituire alla città , in modo semplice e divulgativo, il frutto delle loro ricerche su temi legati alla storia e alla cultura di Pistoia, ed essi hanno aderito con entusiasmo a questo progetto.
Il successo del primo ciclo di incontri, svoltisi fra ottobre 2014 e marzo 2015, ci ha incoraggiati a riproporre l'iniziativa il prossimo autunno-inverno, con l'aggiunta di un elemento qualificante e - speriamo - accattivante: la visita, di seguito alle conferenze, ai luoghi o alle raccolte documentarie che ne sono stati oggetto.

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