La memoria rende liberi di Enrico Mentana e Liliana Segre

La memoria rende liberi di Enrico Mentana e Liliana Segre

Un libro che ho letto di getto. Una testimonianza diretta di chi ha subito l'orrore dei campi di concentramento in prima persona, sulla propria pelle. Mi ha colpito, a momenti turbato, come Liliana Segre racconti in modo in modo estremamente semplice, lucido, i tragici episodi della propria vita, senza mai indugiare nell'autocommiserazione. Riesce in ogni pagina a coinvolgerti, a farti davvero vedere il suo vissuto. Non è un romanzo è un racconto di vita, tragico, toccante, sincero. Da sottolineare il suo commento a “La vita è bella” di Benigni “Avrebbe dovuto dire “Ho scritto una favola”, ma non l’ha fatto… è tutto terribilmente falso”. Particolarmente interessante anche la seconda parte, il ritorno di Liliana alla vita normale, si sente tutta la sua solitudine, sofferenza, tutta la lacerazione, tutto l'abisso che ha separato chi è tornato dall'orrore e chi, rimasto, non vuole sapere.

 Da anni, ogni volta mi sento chiedere “Come è potuto accadere tutto questo?” rispondo con una sola parola, sempre la stessa. Indifferenza. La chiave per comprendere le ragioni del male è l’indifferenza, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore.

 

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