La pedagogia totalitaria

 

“Tutta la politica di massa del regime fascista, in tutti i suoi aspetti, dall’istruzione all’organizzazione, dal lavoro al tempo libero, fu concepita e attuata come una costante attività di pedagogia totalitaria applicata agli italiani fin dalla nascita” (Emilio Gentile).

Il fascismo monopolizzò l’educazione dei bambini che, inquadrati in Figli della Lupa, Balilla e Piccole Italiane, crebbero nel mito della giovinezza e del littorio, a scuola e fuori della scuola, per diventare la generazione integralmente fascista, garanzia del futuro del regime.

I manuali e le letture per le scuole elementari, riscritti da educatori e intellettuali vicini al partito come G. Deledda, C. Alvaro o C. Govoni, furono fascistizzati, caricandosi di un esasperato nazionalismo, fatto di agiografie del duce e testi esemplari di virtù virile, sacrifici, santificazione della guerra e martirologio fascista. Anche le illustrazioni sui diari e sui quaderni rinviavano a questo immaginario militaresco e patriottico.

Per le bambine si creò il nuovo modello di madre dell’uomo fascista, madre sana per dare soldati alla patria e saggia governante della casa, ma anche futura donna militante, impegnata nelle opere di assistenza sociale.

Fuori della scuola colonie, campeggi, gite, competizioni ginnico-sportive ed esercitazioni premilitari erano finalizzati a forgiare il fisico e lo spirito dei giovani, consolidandone gli istinti agonistici e l’amore per il rischio.

La promozione di una cultura ed educazione all’igiene doveva contribuire al miglioramento psicofisico della razza, per il potenziamento demografico della nazione.

Ovunque i bambini e i giovani intonarono i nuovi versi di Giovinezza, “Dell’Italia nei confini , sono rifatti gli italiani, li ha rifatti Mussolini, per la guerra di domani” e si sentirono investiti di tali aspettative.

 

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Link all'immagine a tutto schermoCollezione privata, Pistoia (G. Innocenti) - Cartolina postale con foto di bambino in divisa

Link all'immagine a tutto schermoBiblioteca comunale Forteguerriana - Donne di scuola: immagini d'epoca sull'attività educativa delle donne in area pistoiese e lucchese a.c. di V.Papini Ist. storico lucchese 2008, p. 158. Bambine a lezione di cultura fascista organizzata dal Fascio femminile di Lucca negli Trenta

Link all'immagine a tutto schermoCollezione privata, Pistoia - Il libro della III classe elementare, La libreria dello stato, Roma

Link all'immagine a tutto schermoCollezione privata, Pistoia (G. Innocenti) - Il libro della quinta classe, Letture. La libreria dello stato, Roma 1942, testo di Luigi Rinaldi e illustrazioni di Bepi Fabiano

Link all'immagine a tutto schermoCollezione privata, Pistoia - Compiti per le vacanze per la classe quinta, a. s. 1942-1943, Esercizio di aritmetica

Link all'immagine a tutto schermoCollezione privata, Pistoia – Compito di bella scrittura, 18 novembre 1935

Link all'immagine a tutto schermoCollezione privata, Pistoia (G. Innocenti) - Una pagella, a. s. 1941/42

Link all'immagine a tutto schermoBiblioteca comunale Forteguerriana - Calendario scolastico

Link all'immagine a tutto schermoCollezione privata, Pistoia - Quaderno di scuola

Link all'immagine a tutto schermoCollezione privata, Pistoia - Quaderno di scuola

Link all'immagine a tutto schermoBiblioteca comunale A. Marcesini, Agliana - A. Russo, Il fascismo in mostra, Roma, Editori riuniti 1999, p 182. Ciascuno al suo giuoco preferito

Link all'immagine a tutto schermoBiblioteca comunale Forteguerriana - A. Alessandri e F. Mabellini, Pistoia e il suo territorio, Pistoia, Etruria, 1996, quarto Tomo p. 111. La palestra a Monteoliveto (Coll. P. Cerretini)

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