Lettere alla madre e agli amici dal viaggio in Europa (1826) di Niccolò Puccini
Un'affascinante storia di formazione emerge da questo libretto che presenta le lettere del nobiluomo e filantropo Niccolò Puccini durante il suo viaggio in Europa che lo vede attraversare la Francia, l'Inghilterra, il Belgio, l'Olanda e la Svizzera. Con uno spirito di ribellione che ricorda il giovane Leopardi, Puccini si sfoga nei confronti della gretta educazione che gli è stata impartita negli anni del Collegio vescovile durante i quali si era creduto di domare il suo carattere a suon di frustate e di accrescere la sua cultura con autori e materie che provocarono in lui profonda insofferenza. E' quindi un'aria finalmente libera che circola in queste lettere in cui i luoghi visitati, i molteplici inetressi culturali, il bisogno di emozioni e di avventure sentimentali caratterizzano un seducente itinerario geografico e interiore.
... E ti dico, mio caro Sandro, che questo andare ai quattro venti egli è una cosa ben dilettevole, e giocondissima. Ma perché io avessi potuto profittare di questi viaggi, conveniva, che mi fosse stata educata la mente d'altri studi, e di altro vigore; e che mi si fosse cresciuto infaticabile con assidui esercizzi, e continuate occupazioni. Ma pochi pensieri così mi rattristano, e mi affaticano la mente, quanto la nullità della mia adolescenza, ed il niente che si operava da quelli a che ne era commessa la cura.