Non buttiamoci giù di Nick Hornby
La storia inizia la notte di Capodanno quando quattro sconosciuti si incontrano in cima ad un palazzo con l’intenzione di buttarsi giù. Si potrebbe pensare ad un libro cupo e triste, ma a me non è proprio sembrato così. Mi ha fatto riflettere e divertire. L’autore, con il suo umorismo inglese, è capace di sdrammatizzare anche le situazioni più assurde e drammatiche.
Abbiamo deciso di leggere libri su persone che si erano suicidate… è saltato fuori che, cioè, scrittori che non si erano suicidati ce n’erano un milione, e che l’avevano fatto tre o quattro, così abbiamo scelto la via facile e abbiamo preso il mucchietto più basso.
Mi è molto piaciuta la descrizione dei personaggi che hanno caratteri, età, cultura, passioni, storie, linguaggi completamenti diversi ma che intraprendono insieme un viaggio introspettivo. Mai si sarebbero incontrati in situazioni normali, ma finiscono con l’istaurare un legame di solidarietà e amicizia. E’ un libro che ci ricorda l’importanza di leggersi dentro, ma anche di confrontarsi con gli altri per cercare di acquisire consapevolezza, è un incoraggiamento a "non buttarsi giù".
Passiamo tutti tanto tempo senza dire cosa vogliamo perché sappiamo di non poterlo avere. E perché sembrano robe rozze, o ingrate, o sleali o infantili, o stupide. O anche perché siamo talmente disperati da fingere che le cose siano come devono essere, e sembra una mossa falsa confessare a noi stessi che non lo sono. Qualunque cosa sia, dilla a te stesso. La verità ti renderà libero. Sopravvivere a qualunque vita tu stia vivendo significa mentire, e l’inganno corrode l’anima: quindi, almeno per un minuto, molla le bugie.