Non perdiamoci di vista di Federica Bosco
Romanzo leggero, scorrevole, ironico, divertente, di una tra le più amate scrittrici rosa italiane.
Un tuffo negli anni ’80. Uno spaccato della generazione che in quegli anni ha vissuto la propria giovinezza, come la protagonista Betta e la sua compagnia, un gruppo di amici, orami quarantenni ma non pienamente cresciuti.
“Avevamo fatto tutto quello che i genitori e la società si erano aspettati da noi, seguito i precetti che ci avevano inculcato dalla nascita, il senso dell’onore e della famiglia, del sacrificio e la moralità. Eravamo andati a messa fino alla cresima e più o meno seguito i dieci comandamenti, non eravamo usciti troppo dal seminato, eppure qualcosa era andato storto. Nessuno di noi poteva dirsi felice e realizzato”.
Betta ed il suo gruppo di amici continuano a vivere nella leopardiana attesa del sabato del villaggio, senza decidersi a maturare o quantomeno a fare una vera scelta. Fino a quando il sabato diverso dagli altri arriva. La vita sorprende.
“Era una secchiata di acqua gelata che mi era arrivata in pieno viso, svegliandomi dal torpore”.
“Ci aveva esposto alla luce violenta della verità strappando il sottile velo dietro il quale ci eravamo nascosti con un colpo secco e feroce. Ora cercavamo di coprire le nostre estese nudità con le mani, come degli Adamo ed Eva cacciati dal paradiso terrestre della nostra adolescenza che chiudeva i battenti per sempre come un vecchio parco giochi in disuso” .
E allora tutti devono avventurarsi nel mare della maturità, quella vera, fino alla consapevolezza che l’adulto di riferimento per ciascuno di noi va cercato all’interno di noi stessi.
Il racconto è ricco di cambi di scena, mette a confronto più generazioni, quella della mamma di Betta, donna autoritaria ma tenera e quella dei figli, molto tecnologici ma particolarmente fragili; inoltra tocca oltre al tema dell’amicizia, particolarmente caro all’autrice, anche problematiche contemporanee, come il bullismo, la disabilità e la malattia.
Una storia che scivola via con leggerezza, con alcuni punti in cui forse un po' esagerati, ma capace di strappare un sorriso.