L’architetto dell’invisibile ovvero come pensa un chimico di Marco Malvaldi
Possibile distrarsi con la chimica? Direi proprio di sì, grazie a Marco Malvaldi. Tutto ciò che ci circonda, in un modo o nell’altro, è frutto di un processo chimico. Eppure se c’è una branca della scienza che guardiamo con una certa diffidenza è proprio la chimica. Il volume è un viaggio alla scoperta del mondo delle molecole, che l’autore presenta in modo appassionato e originale, con un linguaggio semplice e accattivante, ricorrendo spesso a similitudini tratte dalla letteratura. Non siete esperti? La materia vi è sempre sembrata ostica? Questo libro è rivolto a voi.
Marvaldi parte dai classici, ovvero dalla grandezza poetica e logica della convincente esposizione del poeta latino Tito Lucrezio Caro nel suo De rerum natura sull’esistenza degli atomi, che però non poteva che avere dei limiti… In pratica, non c’è un numero che sia uno.
Nel linguaggio della chimica gli atomi sono lettere dell'alfabeto, le molecole parole ed i processi chimici le frasi, da qui la struttura combinatoria della mente del chimico. Si tratta di un lavoro difficile perché deve mettere d'accordo le quantità macroscopiche (pressione, temperatura, durezza) con quelle microscopiche (la forma delle molecole) e deve tenere sotto controllo l'equilibrio sottilissimo creato dalle forze elettriche.
Noi tutti conosciamo le regole della grammatica. Questo non significa che siamo in grado di scrivere Guerra e pace o le poesie di Wislawa Szymborska. Di più: non siamo in grado di prevedere se un giorno qualcuno scriverà poesie più belle di quelle. Sicuramente, in futuro leggerò una poesia… e la troverò bella come quelle della gigantesca poetessa polacca. Ma, se mi chiedeste come immagino queste poesie, non vi saprei dire granchè al riguardo. Se lo sapessi sarei in grado di scriverle. Con la chimica può succedere lo stesso… Non riuscire a spiegare un fenomeno in termini chimici non significa che il fenomeno non abbia spiegazione in quelli stessi termini.
Molto spesso la chimica è considerata la scienza dell’innaturale, dell’artificiale, una concretizzazione materiale dei pensieri perversi di uno o più uomini in camice e baffi bianchi. In realtà, come detto, la chimica è semplicemente la scienza che studia la natura usando come vocabolario le molecole e come alfabeto gli atomi. Condannare la chimica “perché inquina” è più o meno equivalente a condannare la letteratura perché qualcuno ha scritto il Mein Kampf.
In questo periodo particolare, speriamo nei progressi della chimica applicata e nel loro utilizzo a beneficio dell’umanità.