Guardando i ragazzi e gli studiosi che frequentano la Biblioteca Forteguerriana per le loro tesi e le loro ricerche, affaccendati in Sala manoscritti a decifrare un'antica grafia su un manoscritto oppure a consultare un repertorio in Sala III, può forse sembrare a prima vista che stiano studiando esattamente come le generazioni precedenti. Eppure, come tutti ben sappiamo, c'è di mezzo un cambiamento epocale, caratterizzato dall'avvento di Internet e dall'espansione inarrestabile della rete e dei suoi utilizzi, con tutto ciò che questo ha comportato - e probabilmente ancora più comporterà in futuro - per le biblioteche. Anche la Forteguerriana, dal suo pur parziale punto di vista, ha saputo rinnovarsi non considerando l'uso della rete causa ed espressione di un imbarbarimento culturale, ma uno strumento a cui fiduciosamente si affidano i contenuti e lo spirito del passato nella speranza e con la convinzione che sarà capace di produrre una sintesi fruttuosa col presente. La Forteguerriana sta dunque utilizzando le opportunità che la nuova tecnologia offre per comunicare ad un crescente numero di persone la propria identità , la propria storia plurisecolare, il proprio patrimonio archivistico e librario di grande pregio. L'idea di cogliere le opportunità offerte dal nuovo è dunque entrata da tempo fra le mura del Palazzo della Sapienza e, in attesa di poter avviare nel corso del 2016 progetti di digitalizzazione del contenuto di fondi rilevanti per la storia della città , ha prodotto sinora la versione digitale di diversi inventari dei propri fondi manoscritti. Dopo i già realizzati inventari dei fondi Martini e Macciò, ecco i nuovi disponibili:
Corrispondenti di Alberto Chiappelli
Corrispondenti di Francesco Chiappelli
Corrispondenti di Luigi Chiappelli