Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani

Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani

Un altro giro di giostra, ultimo libro di Tiziano Terzani, è essenzialmente un viaggio interiore nella propria anima, ma è anche un libro sull’America, un libro sull’India, un libro sulla medicina classica e quella alternativa.  

Tiziano Terzani racconta senza cercare di convincerci, ma aiutandoci a comprendere; a partire dal ritratto inquietante che fa dell’America nella parte iniziale, quando parla della sua permanenza a New York per curarsi dal cancro e poi in un centro «alternativo» della California. La ricerca di risposte e di alternative di cura l’ha portato in un lungo viaggio dall’America all’Oriente. Sinceramente conosco poco dell’Oriente e questo libro mi ha aiutato ad avvicinarmi a quella parte del mondo. Terzani porta il lettore a scoprire le varie filosofie e religioni orientali alla ricerca del senso ultimo delle cose. Dall’India al Tibet, alle Filippine, con la sua inesauribile curiosità dialoga con tutti i possibili maghi, saggi, santoni orientali, prova tutte le medicine alternative, dalle diete alle erbe, ai digiuni, ai canti sacri, alla meditazione yoga, all’ayurvedica, al qi gong, alla pranoterapia, passa anche alcuni mesi da semplice novizio in un ashram, sempre in cerca di qualcosa o qualcuno che possa aiutarlo. Oltre a far comprendere i diversi modi con cui viene affrontato il cancro tra oriente e occidente, racconta tradizioni, modi di vivere, leggende del popolo dell'est. Tiziano non trova però la cura per sé, essendo, come dice lui, un fiorentino scettico, non riesce a credere in questi rimedi; ma trova in Oriente un’altra realtà, la più importante: la pace e la saggezza interiore grazie all’incontro casuale con un vecchio saggio nell’Himalaya. Il libro non racconta una sconfitta dell’uomo di fronte al male ma bensì un invito alla speranza e alla vita, un'esortazione a cercare l'unica cura risolutiva all'interno di se stessi.

Da leggere per conoscere l’Oriente, per seguire il percorso intimo e personale dell’autore dopo la scoperta  della malattia e principalmente per viaggiare dentro noi stessi e riflettere sul senso della vita. 

Mi parve che tutta la mia vita fosse stata come su una giostra: fin dall’inizio m’era toccato il cavallo bianco e su quello avevo girato e dondolato a mio piacimento senza che mai - me ne resi conto allora per la prima volta – mai qualcuno fosse venuto a chiedermi se avevo il biglietto. Davvero il biglietto con ce l’avevo. Tutta la vita avevo viaggiato a ufo! Bene: ora passava il controllore, pagavo il dovuto e, se mi andava bene, magari riuscivo anche a fare… un altro giro di giostra.

 

 

 

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