Un incantevole aprile di Elizabeth von Arnim

Per dare un'idea del suo talento, basta dire che Henry James, suo contemporaneo ed amico, paragonò la sua mente ad un giardino lussureggiante. Ed è proprio la metafora del giardino che voglio usare per provare a descrivere la sua scrittura, un insieme di erbe e fiori apparentemente comuni e insignificanti, che, se guardati e odorati da vicino, con gli occhi e il naso pronti ad accoglierne la bellezza e la fragranza, mostrano tutto il loro splendore. A dispetto dei toni brillanti scambiati da osservatori poco attenti per frivolezza, i suoi romanzi sono estremamente complessi e profondamente moderni - potremmo dire - senza averne l'aria, grazie al sottilissimo acume psicologico con cui delinea i personaggi e soprattutto grazie ad una irriverente quanto giocosa ironia sottesa in ogni rigo. 
In Un incantevole aprile quattro donne, che si conoscono appena, si lasciano alle spalle la grigia e piovosa Inghilterra e la trama altrettanto grigia delle loro vite, per immergeri nel calore della primavera italiana. La placida bellezza del luogo avrà un effetto rigenerante sulle protagoniste, le ricondurrà verso la nuda essenza della vita e con essa verso la solidarietà, l'amicizia. la speranza. E' un romanzo da cui il lettore esce rigenerato a sua volta perché la qualità della scrittura è tale che potrà sentire davvero quel profumo di glicine, incantarsi davvero di fronte alla straordinaria bellezza che parla ai sensi e, attraverso essi, all'intelligenza e al cuore.

Non si deve avere desideri in paradiso - disse Mrs Wilkins - si dovrebbe esere assolutamente perfetti. Questo è il paradiso, non credi Rose? Guarda come tutto concive in armonia - i denti di leone e gli iris, il comune e il superiore, io e Mrs Fisher - ogni cosa è benvenuta, tutto è ben assortito e visibilmente felice e ci dà gioia....Mrs Wilkins disse che era sicura che nessuno, per quanto vecchio e irrigidito, poteva resistere agli effetti della bellezza assoluta

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